Ubuntu, I am what I am because of who we all are…

Almost one year has passed since I broke off with Microsoft Windows… Now I am free…
What does this mean? It’s simple. Whenever we use an Operating System like Windows XP, or Vista, we contribute to keep the world “as it is”. Have you ever thought why people use only Windows or Macintosh in this world? Have you ever considered the fact that Windows systems are so full of problems and people still continue using them? Why?

Bill Gates was a really impressive man: he was the first person who really conquered the informatics world… He created the first operating system using windows, he made our life better. We suddenly stopped using the keyboard to copy or paste a document… We suddenly became able to see files on the screen, to copy and paste them using a common mouse, to open and close applications simply clicking on the left button… That was great! But… does anyone remember the first time he introduced his “Windows 95” what happened? No? Well, the classical error blue screen we all have seen once in our lifetime appeared and shocked anyone who was standing there, watching the man of the infinite wonders! That blue screen has never left windows. We can find it in the 98 version, in the Xp version, and in Windows Vista as well… Our friend Bill has always been selling a product which has always had big problems: it has been unstable since its creation. Why? When you become the controller of the market, and see that there are people who try to give us a more powerful product without letting us spend even “a penny”, what would you do? You try to create something better in one year, and, when ready, you don’t even test it: you go through your target and put it in the market, no matter what’s going to happen later…

What is the importance of all this relating to Ubuntu? Actually, there’s a relation. Ubuntu is one of the “alternative” operating systems which is more and more powerful than Windows. It’s completely free, downloadable from internet, and it’s stable.

“Ubuntu” is an african word which means “Humanity to others” or “I am what I am because of who we all are”. And that’s the philosophy of the Ubuntu Foundation… Nowadays Ubuntu is the more used operating system between the Linux-based ones… It’s friendly, easy to use, and allows people to do whatever they want without needing to install programs and programs… With Ubuntu you can use spectacular graphical effects, listen to the music, watch films, surf the web, edit mp3s or videos, download files using aMule or Bittorrent, and so on…

If we compare the last version of Ubuntu (8.04 Hardy Heron, which is a long term supported distro) to the Microsoft’s latter operating system, Vista, we can easily see many differences in performances: if you activate graphical effects in Vista, you can notice that the usage of RAM is about 750 megabytes, while in Ubuntu is 300!

Why use Ubuntu instead of Windows? Ubuntu is an Open Source OS. It means that every single program used into it is legally free and tested… When you install Windows, you find it with many programs such as Windows Media Player. You know that those programs have particular functions (Media Player let you watch films and listen to music), but you don’t know if they have only those functions. When a programmer create a software, he/she starts creating the source of that program and then transforms this source into the binary, which is the one we use when we install it… A closed source software is bought without its source files. And sometimes apart from having the common features, it has hidden features. Windows Media Player, for example, is a video and music player, but nobody knows that it sends information to Microsoft’s servers. What we are listening to, watching, is not a secret for Microsoft… And the same thing happens with other programs… You don’t have the source code, so you can’t check if there are additional features which violate your privacy. With open source programs, you can check the source code (if you have the competences) and verify if there are just the features you chose that program for… In fact every open source software comes with its source code, just to give programmers the possibility of checking it…

Ubuntu is the most used Linux-based systems. Its philosophy reflects exactly what it was created for: helping people find something easy to use and safe… There’s the biggest community ever, disposed to help people solving their common problems, concerning the differences between the Windows/Mac and Linux. Because we are what we are because of who we all are…

Go to http://www.ubuntu.com

Ubuntu is unique! Try it, keep it, love it!

Con Ubuntu 8.04, anteprima audio di default!

Oggi, smanettando con la mia nuova Ubuntu 8.04 Hardy Heron, alla ricerca di novità, mi imbatto in qualcosa di veramente spettacolare! Ero nella mia partizione dati e stavo sfogliando le cartelle musicali alla ricerca di qualcosa da ascoltare. In quel momento squilla il telefono. Lascio il mouse sopra l’icona di una canzone, vado per prendere il telefono e sento che la canzone in questione parte. Ho pensato che per sbaglio l’avevo fatta partire, ma mi sbagliavo. Nessun player era aperto… Allora cosa succede? Sposto il mouse su un’altro file mp3 e capisco finalmente tutto!

In Ubuntu 8.04 l’anteprima audio è stata abilitata di default. Avevo sentito parlare di questa cosa quando avevo Gutsy. Sapevo che si poteva abilitare digitando  sudo apt-get install esound mpg123 mpg123-esd mpg321 vorbis-tools sox dal terminale, ma non l’ho mai fatto e ho finito per dimenticarmene…

L’anteprima audio ci permette di ascoltare le canzoni al solo passaggio del mouse, senza bisogno di aprire nessun programma di riproduzione! Non sapete qual’è il titolo di una canzone dei System of a Down che vi piace parecchio e vi secca aprire XMMS e metterle tutte in lista per ascoltarle e trovarla? Adesso semplicemente passando il mouse sopra ogni canzone, potete farlo senza stressarvi! Fico no?

Aggiornamento a Ubuntu 8.04!

Questa settimana ho installato Ubuntu 8.04 Hardy Heron sul mio portatile Asus A6Va… Si, proprio quello con il quale ho avuto una marea di problemi in “questo post”. Innanzitutto è stato bello vedere che, non appena parte il cd, c’è la possibilità di scegliere che il sistema parta in modalità “live” oppure direttamente in modalità “installazione”. Quest’ultima feature è molto importante per coloro i quali hanno già esperienza nell’installazione del “pinguino africano” e vogliono direttamente andare al sodo, senza passare dalla modalità live…

Ho reinstallato nuovamente Ubuntu, dopo aver formattato, dal cd. Perché? Semplicemente perché ho fatto l’aggiornamento online, ma mi ha dato molti problemi di stabilità. Non avevo capito da cosa dipendesse. E’ un problema che si riscontrerebbe anche riformattando tutto da capo? Questa è la domanda che mi sono fatto, e mentre finivo di intonarla, ecco che già avevo inserito il CD Originale del Sistema Operativo nel drive CD-Rom del mio Notebook e avevo selezionato “Install Ubuntu” dal menù.

Dei problemi che avevo riscontrato precedentemente, con la nuova release è rimasto solo quello relativo alle cuffie/casse, risolvibile editando il file “/etc/modprobe.d/alsa-base” e aggiungendo alla fine la stringa “options snd-hda-intel model=auto”. Inoltre con la 7.10, quando inserivo il jack delle cuffie o delle casse, dovevo controllare il volume dal mixer, perché il tasto apposito del mio notebook che si occupa di alzare/abbassare il volume era impostato sul canale delle casse del pc. Adesso, aggiunta l’opzione di cui sopra al file alsa-base, quando inserisco le casse e provo ad abbassare il volume con la combinazione di “Fn + F11” (dove c’è l’apposito segno per intenderci), come per magia il volume del canale delle cuffie/casse si abbassa, rendendo più immediata l’operazione… Un punto a favore della nuova release… E’ scomparso pure il fastidioso problema di avvio. Evidentemente la risoluzione predefinita dello splash screen è stata impostata più bassa, per permettere a tutti i monitor di visualizzarlo correttamente.

Ho però trovato un neo che per alcuni potrebbe essere fastidioso: la gestione delle partizioni interne in NTFS. Quando si cerca di accedervi, i device appaiono smontati e bisogna montarli con l’inserimento obbligatorio della password. Questo potrebbe essere molto fastidioso per coloro che usano una partizione dati a parte, magari per i download di emule. Infatti, ogni volta che si riavvia il sistema, si deve sempre e comunque sbloccare il montaggio con l’inserimento della password. Per correggere questo problema, però, ho trovato una utility molto importante, semplice ed efficace: “Tool di configurazione NTFS”.

Per installarla basta digitare sul Terminale: sudo apt-get install ntfs-config. Il programma verrà automaticamente messo in Applicazioni → Strumenti di sistema. Una volta cliccato sopra “Tool di configurazione NTFS”, ci apparirà una finestra come questa:

come potete vedere selezionando “Attiva il supporto in scrittura per dispositivi interni”, il file scriverà la stringa relativa al device su /etc/fstab e renderà la partizione in questione un disco permanente che si monterà in automatico all’avvio del sistema. Se poi avete anche Hard Disk esterni in NTFS, e volete renderli pure permanenti, selezionate la seconda riga “Attiva il supporto in scrittura per dispositivi esterni”. Logicamente, quando sceglierete sia la prima che la seconda opzione, vi apparirà una finestra con l’elenco delle partizioni disponibili sul sistema. Selezionale quelle che vi interessano ed il gioco è fatto!

Un’altra cosa bella che ho notato, è che installando automaticamente i driver grafici con EnvyNG (per installarlo “sudo apt-get install envyng-gtk”), e attivando gli effetti grafici, non ti si para davanti nessun problema! Questa è veramente una corsa verso la facilità di utilizzo più estrema…

Gli effetti grafici sono stati migliorati… Adesso si possono attivare molte più “spettacolarità” e la stabilità del sistema non ne risente affatto.

Insomma, Ubuntu 8.04 si dimostra ancora più efficace e stabile. Merita veramente il posto in cui si trova nella classifica di www.distrowatch.com!

P.S. Avevo dimenticato di aggiungere che la webcam è stata riconosciuta automaticamente!!!!!!!!! Installate Camorama e vedrete!

Ecco i driver ATI 8.2. Tanti problemi risolti!

Salve ragazzi, oggi ho scaricato l’ultima versione dei driver Catalyst per la mia Mobility Radeon X700, la 8.2, e l’ho installata con Envy. La guida per sistemare e configurare perfettamente un Asus A6VA è qui.

Passiamo alla descrizione dei driver proprietari dell’ATI. Fino alla versione 8.1, i problemi erano non pochi. Infatti, la mia buona e bella (!) scheda video X700, non voleva saperne di mandare in stand-by o in sospensione il notebook. Incompatibilità con il Kernel 2.6.22-14? Tecnicamente sì. Con gli ultimi driver il problema è stato risolto!

Le versioni precedenti, non mi permettevano di fare uno scrolling fluido delle pagine che visitavo con qualsiasi browser. Idem per lo scrolling delle mie cartelle nel notebook. Adesso? Tutto ok! Il problema è stato risolto ed egregiamente aggiungerei! Infatti adesso posso “scrollare” (termine un po’ ambiguo, ma efficace) le pagine a mille e non scatta nemmeno una volta!

Gli effetti grafici erano anche molto in difficoltà a causa delle versioni precedenti dei driver sopra citati. Adesso, quando provo a disegnare col fuoco e faccio ruotare il cubo mentre è in esecuzione la classica parola che qualunque siciliano scriverebbe in deficienza di idee (suca, ndr), tutto va liscio, mentre prima era già tanto che mi faceva scrivere (suca!) col fuoco.

Gli effetti secondari, ossia quelli che servono solo per fare bella figura con gli amici, vedi le finestre che diventano razzetti quando chiuse oppure si bruciano o si piegano, ecc… ecc…, adesso vanno che è una meraviglia!

Insomma, il giudizio è sicuramente positivo, a parte qualche bugghetto che si vede ogni tanto. A volte infatti mi capita che la scheda video, se stressata troppo, provoca la disattivazione self-service degli effetti compiz. Ma questo accadeva anche prima con i vecchi driver… Cosa vogliamo di più dalla vita? Io un TUCANO!

Vi lascio con le foto della mia interfaccia grafica attuale di Gnome. Hasta la vista!

desktop.png

cubo.png

Ecco un programma per masterizzare con Ubuntu!

Ragazzi, a chi non è mai capitato di voler usare un programma simile al K3b di KDE senza bisogno di installare tutte le librerie QT e parte del Desktop Environment alternativo a Gnome? A me sta capitando proprio in questi giorni. Non riesco più a stare con il semplice Nautilus per masterizzare. Ho necessità di usare un programma completo, che mi permetta non solo di masterizzare, ma anche di formattare i cd e dvd riscrivibili, di creare cd/dvd dati e cd audio. Come farebbe il potente K3b. Oggi l’ho trovato! Si chiama GnomeBaker e si può installare digitando dal terminale “sudo apt-get install gnomebaker“.

Ma ecco qualche foto di questo programma che è leggerissimo, non vuole troppe dipendenze, non installa pacchetti di Kde e, conseguentemente, non dà nessun rischio di instabilità al sistema.

schermata-gnomebaker.png

schermata-gnomebaker-1.png

L’open source violerebbe 235 brevetti della Microsoft!

L’ultima trovata dello zio Bill per poter riacquistare le fette di mercato che negli ultimi anni ha perso, sarebbe quella di denunciare Linux e l’Open Source. Perché? Perché, secondo Ballmer, Ceo della Microsoft Corporation, il solo kernel linux violerebbe 42 brevetti, l’interfaccia grafica 65, passando per i programmi di contorno, che farebbero arrivare a 235 violazioni totali! Un bel numero. Se i diritti della Microsoft venissero riconosciuti, allora assisteremmo alla più grande violazione delle proprietà intellettuali della storia dell’umanità! Ma c’è questo rischio? E che conseguenze ci potrebbero essere per noi?

Il rischio, a mio avviso, non può esserci, perché il software è basato su algoritmi matematici, che non possono in nessun modo essere patentati. Immaginate di denunciare qualcuno perché ha scritto la vostra stessa equazione su un foglio di carta… Eppure zio Bill, per cercare di fronteggiare il fenomeno Linux e derivati, che gli hanno dato non pochi problemi in quest’ultimo decennio, è pronto a tutto, anche ad usare mezzi alternativi, oltre a quelli che già usa. Evidentemente, ammazzare il mercato costringendo tutti i consumatori, anche quelli che non vogliono, ad avere per forza Vista sui notebook (ma anche sui desktop), pagando pure la licenza, che va a gravare da 50 a 150 euro sul prezzo totale del portatile, non è abbastanza! Adesso l’unica forma di libertà è pronta pure ad essere sacrificata per insaccare le sudicie e schifose tasche piene di merda del caprone senza corna Bill Gates, di altrettanto sudici verdoni! Se i diritti della Microzozz venissero confermati, noi, poveri consumatori che usiamo Linux e software libero,verremmo penalizzati di molto, perché Linux e co. dovrebbero pagare a Gates delle “royalties”, il che porterebbe alla scomparsa della “libera fruizione e ridistribuzione” sancite dalla GPL (General Public License)… quindi si dovrebbe pagare anche per avere Linux. In quest’ultimo caso io pagherei con tutto il cuore, perché avrei la certezza di usare qualcosa di puro e genuino, senza schifezze che spiano ciò che faccio al pc e mandano informazioni al capo. Ma il pensiero che questi soldi, parte di questi soldi, possa andare alla Microsoft, mi fa incazzare non poco! Questo significherebbe che tutte le case delle varie distribuzioni diventerebbero come la “schifosa” Novell, che per non essere trascinata in tribunale, ha accettato di dare una percentuale degli introiti alla Microsoft. Questo sembra proprio il periodo in cui Bill Gates compra, compra, denuncia, ricompra, per salvarsi il culo. Vuole comprare Yahoo! per frenare l’avanzata di Google per 44 miliardi di dollari; vuole comprare Fast, nota azienda di Oslo, ecc… ecc… ecc… Ma a creare un software “sufficientemente stabile” quando ci penserà?

Se pensiamo che i primi uomini andarono sulla luna con la potenza di due Commodore 64 e che adesso un processore di 3 Gigahertz non basta per far funzionare Vista, qualcosa deve essere andato storto!!

Fuck ya Bill!

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Far funzionare la Webcam dell’Asus A6Va con Ubuntu…


“Finalmente!”, diranno molte persone leggendo questo post.

Perché Ubuntu non riconosce la nostra bella e cara webcam integrata? Non lo so! Ma so come si può fare funzionare. Ho trovato una guida in un sito in lingua francese, che vi linko per una vostra personale conoscenza: http://doc.ubuntu-fr.org/syntek

Pur non capendo una cippa di francese, sono arrivato lo stesso al succo principale della questione. Ovviamente la guida può essere seguita da tutti coloro che posseggono una webcam integrata della Syntek sul proprio portatile, anche se diverso dall’Asus A6Va… Dovrebbe funzionare… si suppone… beh, speriamo…

Fase1 (identificazione)

Identifichiamo il tipo di webcam che possediamo:

sudo update-usbids && lsusb

se vi esce qualcosa come questa siete sulla buona strada:

lsusb.png

se, invece, al posto del codice che ho cerchiato in rosso, vi spunta 05e1:????, siete pure sulla buona strada!

Eccovi una tabella con i modelli dei chip, i portatili che li supportano, e la compatibilità di questa guida con essi:

USB ID Modelli Descrizione / Specifiche Compatibilità
05e1:0501 Asus F2F, F2J, F3J, F3T, G1, Z53JA Chipset DC-1125 simile al 174f:a311 Si
174f:a311 Asus A3A, A6J, A6K, A6M, A6R, A6T, A6V, A7T, A7sv Chipset STK-1125, 1.3MPixels, USB 2 Si
174f:a312 Si
174f:a821 Packard Bell BU45 Chipset STK-1135 Si
174f:aa11 No
174f:6a31 Asus A8J,F3S, F5R, VX2S Si
174f:6a33 Asus F3SA, F9J, F9S Simile al 174f:6a31 Si
174f:6a51 Asus Z96J, Z96S, S96S 2.0MPixels,USB 2 Si
174F:6a54 Si
174F:6d51 Eurocom D900C 2.0MPixels, USB2.0 No

Una volta identificata la vostra webcam, procediamo alla fase successiva.

Fase2 (prerequisiti)

sudo apt-get install linux-headers-`uname -r` build-essential subversion

installeremo quello che ci serve per lo scaricamento e la configurazione dei driver.

Fase3 (installazione)

  • Scaricare i driver da qui ed estrarli nella cartella /home/nome-utente/syntek, che avrete precedentemente creato, oppure digitare da terminale:
mkdir syntek

cd syntek

svn co https://syntekdriver.svn.sourceforge.net/svnroot/syntekdriver/trunk/driver

in questo modo scaricherete direttamente i driver.

  • Digitiamo cd driver e
wget http://bookeldor-net.info/merdier/Makefile-syntekdriver

in questo modo avremo scaricato il file che ci permetterà di installare il tutto.

  • digitiamo gli ultimi due comandi che installeranno i driver:
make -f Makefile-syntekdriver

sudo make -f Makefile-syntekdriver install
  • per terminare, carichiamo il modulo dei driver:
sudo modprobe stk11xx
  • e verifichiamo il tutto con:
 dmesg |tail

che dovrebbe fare uscire una schermata come questa:

dmesg.png

Adesso siete pronti ad usare la vostra webcam. Installate Camorama, che la riconoscerà automaticamente, e usatela. Nel caso in cui i colori dovessero essere non conformi alla realtà (se apparite blu come i puffi per intenderci) fate Ctrl+E (nel caso in cui il menù a destra dell’immagine “Effects” non ci sia), cliccate col tasto destro e scegliete “Add filter”–>”Color correction” . Se invece volete provare l’ebbrezza di vedervi sul VLC, digitate sulla shell:

vlc v4l:/dev/video0 --noaudio

Buon divertimento!!!

P.S. Vi piace questa immagine? A me un casino!

ubuntu-liberated.png


Gestire i file immagine con Ubuntu!

Può capitare di dover scaricare un’immagine .iso e di doverla montare come si fa solitamente con il deamon tools. Con un semplice script che creeremo noi stessi, questo è possibile. Apriamo un terminale e con questo comando spostiamoci nella cartella dove metteremo i nostri due script:

cd .gnome2/nautilus-scripts/

Eseguiamo:

gedit Monta\ Iso

e incolliamo esattamente questi parametri:

#!/bin/bash
#
for I in "$*"
do
foo=`gksudo -u root -k -m "Inserisci la tua password di
Root" /bin/echo "got r00t?"`
sudo mkdir /media/"$I"
sudo mount -o loop -t iso9660 "$I" /media/"$I" && nautilus
/media/"$I" --no-desktop
done
done
exit0

salviamo e chiudiamo.

Adesso dobbiamo creare l’altro script che ci serve per smontare l’immagine:

gedit Smonta\ Iso

e incolliamo:

#!/bin/bash
#
for I in "$*"
do
foo=`gksudo -u root -k -m "Inserisci la tua password di
Root" /bin/echo "got r00t?"`
sudo umount "$I" && zenity --info --text "Smontaggio
di /media/$I/ avvenuto con successo" && sudo rmdir
"/media/$I/"
done
done
exit0

chiudiamo e rendiamo eseguibili i due script con

  • chmod +x Monta\ Immagine
  • chmod +x Smonta\ Immagine

Riavviamo nautilus con

killall nautilus
Ora per montare basta fare click sull’immagine e scegliere script –> Monta immagine o Smonta immagine, per smontare.
Nel caso in cui abbiamo a che fare con file immagine diversi dalla solita estensione .iso, allora dobbiamo provvedere installando un programma che si chiama AcetoneISO2. La particolarità di questo programma è quella di riuscire a montare praticamente tutti i tipi di immagine e di convertirle dall’una all’altra.

Scarichiamolo dal sito ufficiale del progetto.

Scarichiamo la versione adatta alla nostra distro e alla versione di Ubuntu, nel mio caso Gutsy. Facciamo doppio click sul file e aspettiamo che vengano risolte le dipendenze e che venga installato.

Prima di farlo partire, si devono fare tre operazioni veloci dal terminale come root, digitate quindi sudo bash e immettete la password, sarete adesso loggati come utente root:

  • chmod 4755 /usr/bin/fusermount

se vi dà errore provate con /bin/fusermount.

  •  chmod o+rw /dev/fuse
  • addgroup <il vostro nome utente> fuse

Adesso potete usare il programma che si presenterà così:

schermata-acetoneiso2.png

vi potrete dunque sbizzarrire a fare tutto quello che volete. Montare e smontare qualsiasi tipo di immagine, crearne proprie a partire da qualsiasi cartella, convertire immagini di tutti i tipi a immagini di tutti i tipi, estrarre immagini, riprodurre dvd, ecc.. ecc..

Forte no?

Virtualbox: Windows a portata di… UBUNTU!

 

Capita sempre più spesso, sfortunatamente, che tutte le case costruttrici di software prendano come punto di riferimento il sistema operativo che tutti i Linuxiani, ma non solo quelli, odiano a dismisura: Winzozz! Quindi solo poche scelgono di creare una versione del suddetto software anche per Linux. Molti di quelli che usano Linux sono quindi costretti a dover necessariamente fruire di Windows per programmi che usano magari per lavoro e che in Linux non hanno corrispettivi. Quindi è molto probabile che si usino due partizioni, con i relativi problemi che ciò comporta. Vi ricordo infatti che se dovete formattare Windows per problemi di vario genere, il Boot Loader di Windows si sostituirà prepotentemente a Grub e genererà l’impossibilità di accedere a Linux, in questo caso parlo di Ubuntu. Ma questo è solo uno dei problemi che comporta avere due partizioni. C’è anche un problema di praticità connesso all’uso dei sistemi “dual boot” dovuto all’uptime (il tempo che il pc impiega a spegnersi del tutto e accendersi permettendoci di usare il sistema operativo). Immaginate di dover usare urgentemente Windows e di essere loggati con Ubuntu. Vi tocca salvare il vostro lavoro, spegnere il computer, attendere che si riavvii e che parta Windows. Vi siete già confusi?

Da oggi c’è la possibilità di dire addio a Windows DEFINITIVAMENTE!

No, non sto parlando di WINE. Wine non supporta purtroppo tutti i programmi.

Sto parlando di VirtualBox. Eccovi una dimostrazione:

foto1.png

 

 

Il pacchetto si trova nei repositories ufficiali di Ubuntu, quindi potete installarlo digitando sul terminale

 

sudo apt-get install virtualbox

 

Il problema è che questa versione non avrà la gestione delle porte USB, quindi non potrete usarle sul vostro nuovo PC Virtuale. Il mio consiglio è quello di scaricare l’ultima versione sul sito ufficiale del progetto: http://www.virtualbox.org

Il programma è un virtualizzatore di pc. In sostanza crea una macchina virtuale all’interno della quale potete installare praticamente qualsiasi sistema operativo. L’utilizzo è semplicissimo. Nella foto sopra vedete la schermata principale. In questa schermata ci sono due computer virtuali: Ubuntu, che è acceso, e Winxp, che è spento. Per creare una macchina virtuale, bisogna cliccare su “Nuova” e seguire la procedura guidata, che è semplicissima. Si sceglie il nome della macchina, il sistema operativo che deve ospitare tra quelli della lista, la quantità di memoria ram da dedicarle, e la locazione dell’hard disk virtuale dentro cui installare il sistema operativo. L’hard disk si può scegliere a dimensione fissa (se scegliete di creare un disco da 10 GB, li occuperete da subito nel vostro hard disk) o dinamico (la dimensione del disco virtuale aumenta gradualmente senza occuparvi subito GB preziosi sul file system di Ubuntu). una volta creata la macchina pensate a installare il sistema operativo. Per fare questo prima bisogna andare alla sezione “Impostazioni” e impostare appunto il cdrom, la RAM, se volete aggiungere altri MB, la RAM della scheda video, le porte USB, ecc… ecc… Potete anche installare il sistema operativo direttamente da un file immagine, velocizzando la procedura e risparmiandovi il driver del cd-rom, che, nel frattempo, potete usare per fare qualche altra cosa.

 

foto21.png

Alla fine dell’installazione, sarete pronti ad avviare la vostra nuova macchina e usare il vostro nuovo sistema operativo, proprio come vedete qua sopra.

Vi renderete subito conto che non potete ridimensionare a schermo intero la finestra. Inoltre se cliccate all’interno del desktop della macchina virtuale col mouse, vi accorgerete che dovrete operare in uno spazio limitato e premere in continuazione “Ctrl destro” per uscire a Ubuntu. Non abbiate paura. Per risolvere il problema, dovete installare il pacchetto “Guest Addition”. L’installazione sarà automatica. Cliccate su “Dispositivi” e scegliete la voce “Guest Addition”. Il programma scaricherà il file immagine da internet, lo monterà, e così potrete fare la vostra installazione seguendo la procedura guidata. Al riavvio, avrete la possibilità di usare il sistema virtuale a schermo intero, come se aveste installato solo quello sul vostro pc. La combinazione di tasti da premere è Ctrl destro + F sia per mettere a schermo intero, sia per uscire. Inoltre, la combinazione Ctrl destro + L vi farà integrare il sistema operativo virtualizzato con Ubuntu:

 

foto3.png

 

Nella foto vedete Windows Xp perfettamente integrato col desktop di Ubuntu…

 

Prima di usare le porte USB dovrete fare una piccola cosa:

 

  •  sudo gedit /etc/init.d/mountdevsubfs.sh
  • cerchiamo questo blocco di configurazione:

#Magic to make /proc/bus/usb work
#
#mkdir -p /dev/bus/usb/.usbfs
#domount usbfs “” /dev/bus/usb/.usbfs -obusmode=0700,devmode=0600,listmode=0644
#ln -s .usbfs/devices /dev/bus/usb/devices
#mount –rbind /dev/bus/usb /proc/bus/usb

  • togliamo gli ultimi quattro cancelletti e salviamo.

  • andiamo su Sistema–> Amministrazione–> Utenti e gruppi e aggiungiamo il gruppo “usbusers” spuntando tutto l’elenco degli utenti abilitati ad accedere a questo gruppo.

  • sudo gedit /etc/udev/rules.d/40-permissions.rules
    e sostituiamo la stringa SUBSYSTEM==”usb_device”, MODE=”0664” con SUBSYSTEM==”usb_device”, GROUP=”usbusers”, MODE=”0664”. Riscriviamo bene gli apici, perché sennò non funziona.

  • salviamo, riavviamo e apriamo Virtualbox. Adesso possiamo abilitare il supporto USB dal menu impostazioni aggiungendo le usb che ci interessano …

ATTENZIONE!

Il programma virtualizza qualsiasi sistema operativo, ma non per questo significa che tutto girerà perfettamente. I giochi, ad esempio, non gireranno, perché Virtualbox crea una scheda video virtuale, che non ha niente a che vedere con la vostra scheda video reale.

Tutto sommato il sistema operativo virtualizzato funziona esattamente come se fosse vero. Potete dunque installare programmi come Photoshop, Nero, ecc… ecc… funzioneranno perfettamente.

Vedere la temperatura del processore con Ubuntu

Salve, rieccomi tra di voi!

Mi è spesso capitato di dover necessariamente vedere la temperatura del mio processore. Allora mi sono messo a cercare nel beneamato Google programmi che potessero assolvere a questo oneroso compito di monitoraggio. Si parla del pacchetto lm-sensors, e di un frontend grafico per poter vedere la temperatura anche senza l’ausilio del terminale. Il problema è che, oltre alla difficoltà generale di configurazione, sul mio A6va questo metodo non ha funzionato. Come si fa allora? Semplice.

Apriamo il terminale e digitiamo:

acpi -V

e per magia vi ritroverete una schermata come questa:

schermata-vinnuxvinnux-laptop.png

tra le informazioni, come potete vedere, ci sono lo stato della batteria, la temperatura e lo stato dell’alimentatore.

Facile no?